Il lato inconscio del gesto grafico

La scrittura si esegue, tenendo il foglio circa a 90° rispetto al corpo, perciò i segni “ascendenti” sono scritti in direzione perpendicolare al corpo, ma allontanandosi da esso, mentre i segni discendenti sono scritti in direzione perpendicolare al corpo ma avvicinandovisi.

Per i segni verso l’alto, si esegue un gesto di apertura, stendendo il corpo, espandendo la superficie (quindi disperdendo calore ed esponendosi all’influenza esterna). Questo gesto è correlato all’apertura caratteriale, alla disponibilità di agire in modo estroverso, proiettandosi senza timore nell’ambiente.

Per i segni verso il basso, si esegue un movimento di chiusura, contraendo il corpo, assumendo una posizione più “rannicchiata” (quindi trattenendo calore e proteggendosi dall’influenza esterna).

Questo gesto è correlato alla chiusura caratteriale, alla disponibilità di agire in modo introverso, mantenendo la centratura su se stessi.

Nella scrittura occidentale (eseguita da sinistra a destra e dall’alto al basso), i segni che vanno verso destra si direzionano verso una zona “vuota” (ancora non scritta), quindi indicano qual è la propensione dell’individuo verso le esperienze future.

I segni che “tornano indietro”, cioè che vanno da destra a sinistra, indicano qual è la propensione dell’individuo verso le esperienze passate.

A questi dati occorre però aggiungere la “pressione” scrittoria che, al contrario dei gesti precedenti, è eseguita con un movimento dall’alto verso il basso, parallelo al corpo di chi scrive.

I segni premuti vanno verso il terreno = ricerca di concretezza e di sensazioni forti.

I segni leggeri sono eseguiti tenendo la mano più in alto = minor propensione alla concretezza e alle sensazioni forti.

A seconda che lo scrivente prediliga accentuare il percorso verso una di queste direzioni, si può ipotizzare una sua maggiore predisposizione per l’atteggiamento relazionale correlato. Interpolando tra loro i dati, si ha già un quadro base, generico, degli atteggiamenti corporei (e quindi delle predisposizioni caratteriali) di chi scrive.

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