In Riflessologia funzionale, il colon, rappresentando la funzione di cernita ed espulsione delle impurità, rappresenta il rapporto che abbiamo con il controllo del territorio (si noti l’affinità istintuale con gli animali che “marcano” il proprio territorio con le deiezioni).
Se siamo tranquilli e ottimisti, possiamo eliminare le scorie senza problemi.
Si tratta di soggetti che, in modo coerente con l’ambiente, nella vita quotidiana agiscono in modo coerente con la propria società: cambiando un lavoro inadeguato, lasciando una persona con cui è finita un’affinità e buttando gli oggetti obsoleti.
Vi sono però molte persone che in periodi di incertezza, temono di gettare nell’immondizia qualcosa che possa loro ancora servire un domani, pur avendo constatato con i fatti che non è vero.
Ad esempio, il telefono cellulare di vecchia generazione, ancora in buono stato, è accantonato in uno sgabuzzino con il pensiero: “Magari mi serve per un caso d’emergenza”; senza rendersi conto che quando ciò dovesse verificarsi, la batteria sarebbe scarica e deformata.
Oppure si persiste a convivere con un partner con cui non vi sono più né dialogo né obiettivi comuni.
Perciò, olisticamente parlando, se la persona ci si sente tranquilli e padroni del proprio territorio, agiamo con equilibrio, nutrendoci e smaltendo con armonia; viceversa, se si ha un senso di stressante impotenza e ci si sente in preda ad incontrollabili eventi esterni, l’intestino riflette questo stato d’animo, reagendo:
- “Trattenendo troppo”: bisogno di non gettare via qualcosa fino a che non ho il controllo della situazione.
- “Smaltendo in modo eccessivo”: bisogno di gettare via subito tutto perché non voglio alcun impegno in più, mi sento saturo!
Articolo correlato: Cosa è … è un oggetto “Animato”
Leave a Comment