Grafologia: uomini, il sesso minuto per minuto

Nell’esame della scrittura, occorre tenere conto, oltre che della professione, dell’età e del sesso di chi scrive.

Il grafologo non è un “indovino” bensì un consulente che dispone di un ottimo strumento per consigliare al meglio l’utente nel prendere importanti decisioni di vita, consone alle peculiari caratteristiche della personalità.

Tanto più quando si parla di sessualità, è indispensabile contestualizzare i segni grafici, in modo che siano inseriti nel quadro caratteriale tipico di una certa età:

lo stesso simbolo, riscontrato sulla scrittura di un bambino, di un adolescente, di un adulto o di un anziano, ha interpretazioni differenti, perché la maturità sessuale dei vari individui è molto diversa.

Lo stesso dicasi per la differente elaborazione della sessualità da parte di un cervello “femminile” (con una corteccia prefrontale più sviluppata, per meglio gestire gli ormoni che innescano le emozioni) rispetto ad un cervello “maschile” (con un’amigdala più sviluppata, per meglio gestire gli ormoni che innescano l’aggressività).

Dunque è importante ricordare che secondo degli studi scientifici americani circa l’ottantacinque per cento degli uomini fra i venti e i trent’anni pensa al sesso ogni cinquantadue secondi, le donne una sola volta nell’arco delle ventiquattrore o al massimo tre o quattro nei giorni più fertili.

Nei decenni successivi queste percentuali diminuiscono entrambe ma nelle donne la riduzione è notevolmente più marcata che negli uomini.

La lettera “G” ha una struttura efficace per analizzare la modalità con la quale la persona vive la propria sessualità, qui di seguito alcune immagini di esempio delle differenti G, tratte dal libro Leggere l’anima: