Nuove poesie: immaterno

Vi sono madri distratte, oggi forse sono più numerose d’un tempo, la vita frenetica, la scarsa propensione al sacrificio, all’accettazione passiva della realtà, a trovare gioia nel donare, portano già una notevole aridità di sentimenti; ma da alcuni anni l’abuso di social network, la propensione a delegare ad un tablet o ad uno smartphone l’educazione dei figli (a loro volta iperattivi….), porta ad un ottundimento sentimentale, ad un plagio reciproco, allo sviluppo di relazioni anaffettive ed egoiche.

Immaterno

Vorrei saziarmi dell’amore profondo e dolce del tuo sorriso,

con l’animo cullato dal tuo profumo e allattato dalle gocce della tua giovane voce.

Oh quanto abbisogno di attento, assoluto riconoscimento,

in un presente, infinito istante, di connubio intimo e unico.

Ma il tuo sguardo è vago,

il tuo parlare è formale,

il tuo gesto è arido,

il tuo nutrimento è incertezza,

la tua postura è altera

ed io,

inginocchiato ai tuoi piedi,

inspiro la tua nevrosi,

mentre scorri distratta miriadi di parole estranee;

proteso all’abbraccio, ricevo un cappio che mi conduce nel tuo finto mondo.

Cedo al piacere del plagio,

ricambiando con un capriccio l’assenza,

con un morso la briglia,

con un “no!” il cibo.

Irrigidendo i pugni in solitudine,

il mio sorriso si spegne,

stupito, con un crudo gioco morto in mano,

le mie labbra si chiudono sul vuoto.

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