Nuove poesie: x Corrado

La poesia è il canale con il quale le emozioni e le pulsioni transitano dal profondo dell’animo verso il mondo concreto, in modo che la storia più tragica o l’amore più appassionante possano esprimersi con potenti sentimenti.

Quando l’esplosione dilaniò il corpo del mio bisnonno Sapetti Giovanni, nella battaglia del Solstizio del 1915, lui, senza più braccia e gambe, fu raccolto da un ambulanziere, o almeno così si può presumere, essendo temporaneamente sopravvissuto in condizioni disumane, ma per quel tanto che bastò per far giungere la sua storia fino a noi. Io ho avuto l’onore di essere a mia volta ambulanziere militare in Artiglieria Alpina da Montagna.

Dedico questa poesia ad un mio intervento, ad una notte tragica, nella quale purtroppo non potei arrivare in tempo per salvare Corrado, ma che segnò comunque un momento di eccezionale empatia.

x Corrado

Quanta maestosa stupenda bellezza!

Un verde paesaggio immenso ti avvolge

mentre, curva dopo curva, la sera ti attende;

ma lo sguardo deve essere volto sul grigio della strada

non alla profondità della valle;

se no, il mondo si inverte e la sete spegne il respiro.

Senza tregua e senza riposo sono corso da te

con tutta la forza sono corso da te

ignorando lo sfinimento sono corso da te

ma il tempo si è già chiuso.

Silenzioso ti cullo, curva dopo curva, fino all’arrivo.

Nell’immoto silenzioso marmo che ci ospita;

con leggerezza ti libero da questi inutili abiti,

catartiche carezze ti mondano dai residui della vita;

vent’anni di forza, ansia e speranza sono raccolti nel tuo mite sorriso;

il tuo corpo ora è ripulito, perfetto in ogni dettaglio

a parte il piccolo segno che ti ha arso la gola…

ed ecco il tuo abito, ora te lo indosso con cura,

poi raccolgo i tuoi preziosi ricordi

che si accumulano in una piccola borsa

ed ora via, la notte è ormai buia ed un lungo viaggio ci attende.

Silenzioso ti cullo, curva dopo curva, fino all’arrivo.

Ora ti lascio

curve ombre piangenti ti raggiungono

l’una allarga le braccia a croce,

l’altro, tremando nella notte calda, la stringe a sé

sono impotente nell’incrociare i loro sguardi di lacrime

vent’anni si sono esauriti in pochi minuti

loro stringono tra le braccia un eterno vuoto dolore

non ti avranno mai più

FacebooktwitterpinterestlinkedintumblrFacebooktwitterpinterestlinkedintumblr

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.