Il segreto della forza innata

In tutte le arti marziali, e non soltanto in quelle interne, il fondamento imprescindibile della pratica dovrebbe essere primariamente la nitida percezione di sé (corpo e mente).

Questa percezione viene enormemente acuita attraverso le posizioni statiche e gli esercizi connotati da lentezza e rilassamento, costantemente governati dalla mente e dall’intenzione.
Per quanto possa apparire strano o contraddittorio, sono pertanto la lentezza e l’immobilità a creare il fondamento della ‘vera forza’, quella che coinvolge costantemente tutto il corpo, perfettamente connesso e integrato con la mente.

Proprio questo è il ‘succo’ delle indicazioni di Wang Xianzhai (1885-1963), fondatore dell’Yi Quan (‘Boxe della mente’), che riportiamo di seguito.

«Nel metodo di ricerca della forza, la lentezza batte la velocità, bisogna essere tranquilli anziché impazienti, e la cosa più importante di tutte è non usare la forza bruta. Quando vi esercitate, dovete lasciare che ogni giuntura del corpo sia guidata dalla natura, e non abbiate alcun punto fiacco.
Le ossa devono essere flessibili, i muscoli e i tendini devono allungarsi, la carne non deve avere ostacoli e il sangue deve fluire liberamente come la sorgente che porta l’acqua a un pozzo. Soltanto in questo modo si può imparare il segreto di tutto il corpo e della forza che pervade tutto, e la forza innata non defluirà».

tratto da Fajin -Taijiquan stile Chen

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