La paura insita nella mente

paura

“La paura va a braccetto con l’isolamento”: più si elabora la paura da soli e più ci si trova in difficoltà ad vivere nel mondo reale, senza doversi nascondere dai fantasmi psichici creati dalla nostra stessa mente.

Un bambino molto piccolo allunga una mano verso il gas acceso: vuole essere lui a mettere la pasta a cuocere dentro la pentolina di acqua bollente.

Incauto, non si accorge che uno schizzo gli ustiona la mano, lui si spaventa e prova dolore.

Da quel momento, ogni volta che nella sua vita futura allungherà una mano verso un oggetto presumibilmente caldo, come una pentola o una stufa, la memoria gli farà contrarre i muscoli, così come avvenne da bambino quando dovette difendersi dal dolore.

gioia del cuoreVi sono paure generate dall’esperienza, perché il dolore lo si è provato in prima persona, e vi sono paure generate per immedesimazione, come nel caso in cui il genitore si spaventa perché il piccolo figlio sta per inserire un cacciavite di metallo dentro una presa elettrica: il bambino non prova il dolore della scossa, ma resta sgomento per l’urlo e l’angoscia dell’adulto.

La paura è una protezione (un recinto) che la mente costruisce intorno al ricordo di una sofferenza, fisica o psichica.

Il ricordo della sofferenza può essere legato all’atteggiamento di una particolare persona importante, coloro che in futuro ci ricorderanno quell’individuo, evocheranno in noi la paura di nuove sofferenze e ciò ci indurrà ad evitarli, a osteggiarli o ad odiarli.

“Il tuo peggior nemico non può farti male tanto quanto i tuoi pensieri non controllati”. Buddha

Home

FacebooktwitterpinterestlinkedintumblrFacebooktwitterpinterestlinkedintumblr

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.