Un giocatore di pallavolo incorre sempre nello stesso tipo di infortunio nel corso di vari allenamenti. Perché? Dall’esame grafologico si scopre il disagio represso che prova verso l’ambiente di palestra: facendosi male periodicamente, ha un buon motivo per non frequentare gli allenamenti per un po’.
Un bambino sembra essere molto contento di partecipare all’attività sportiva in cui i genitori l’hanno inserito, purtroppo però, si ammala o si fa male proprio nei giorni antecedenti una gara. L’esame grafologico rivela la sua difficoltà ad accettare un eventuale giudizio negativo da parte del padre, nel caso in cui non riuscisse a vincere, perciò, sentendosi inadeguato, adotta la “tattica” di fuggire con astuzia dal confronto agonistico.
Una donna dice di essere desiderosa di avere un figlio, ma è stressata dalle troppe difficoltà lavorative alle quali vorrebbe porre rimedio. La Grafologia rivela invece che il vero problema è il rapporto con il marito, che lei ritiene essere immaturo e inetto se dovesse diventare padre; non se ne rende conto perché, essendo stata educata a “non mettere in dubbio il vincolo matrimoniale”, con una scusa inconscia, sposta il problema dal rapporto coniugale al campo lavorativo.
Sono solo tre esempi, tratti da avvenimenti reali, fra i tanti casi quotidiani in cui si somatizza sul corpo un pensiero negativo, favorendo l’insorgere di un evento doloroso. Ecco che la Grafologia si evolve in Grafoterapia.
Scoprire la causa del disagio è fondamentale per cercare di attuare una soluzione appropriata.
Con la Cromoterapia, il colore è applicato nella zona dolente, per contribuire a risolvere il problema fisico, ma è anche “sintonizzato” sull’esperienza psichica (Cromologia), per poter agire più in profondo, favorendo la sedazione dello stress che rende disagevole la vita dell’individuo.
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