A volte ottime antichissime tecniche di cura tradizionale sono state testate su migliaia di cavie umane (schiavi, prigionieri ecc.); in altri casi sono state le guerre a suggerire agli psicologi quali siano i comportamenti umani che si manifestano in condizioni estreme. Quindi situazioni brutali e crudeli sono al tempo stesso fonte di riflessione per mantenersi in salute e benessere.
Gli antichi già lo sapevano, unendo insieme le capacità e le competenze sia dell’allenamento marziale, sia della medicina, nel mito del Centauro Chirone che, secondo la leggenda, fu maestro e medico di Aiace, Achille, Aristeo, Asclepio, Atteone, Ceneo, Enea, Eracle, Fenice, Giasone, Oileo, Palamede, Peleo, Telamone, Teseo [fonte wikipedia].
Ancora prima, la Dea antico egizia Seckhmet era venerata sia per riportare “ordine, verità e giustizia” utilizzando la spietata violenza, sia per curare le ferite.
Dagli studi eseguiti sui sopravvissuti ai campi concentramento e di sterminio in varie epoche storiche e in località differenti, si è notato che chi riesce a stabilire un rapporto di coppia ha maggiori probabilità di sopravvivere e mantenersi in salute di chi resta completamente isolato.
In queste condizioni estreme, soprattutto in quei luoghi dove alla spersonalizzazione si chiede ai prigionieri di fare reciprocamente la spia e tradire gli altri detenuti, è molto difficile che si instaurino dei legami cameratistici allargati come avviene nei soldati, perché tutti sanno che non ci si può fidare degli altri, essendo pronti a tradire pur di ridurre di poco le continue privazioni e sofferenze.
Avere un rapporto di fiducia con una sola persona è già quindi una grande conquista e grazie a questo legame ognuno sostiene l’altro, moralmente e fisicamente, nei momenti peggiori, aumentando la probabilità di sopravvivenza.
Oltre all’aiuto fisico e al sostegno morale, quello che ulteriormente fa la differenza nei rapporti di coppia è la condivisione di progetti, che spostano l’attenzione sul futuro, permettendo di dare speranza, laddove il corpo è ormai allo stremo: se il progetto è condiviso e la coppia è forte, basata su una fiducia reciproca salda, ognuno cerca di sopportare fino al limite le sofferenze, non solo per se stesso, bensì per non tradire le aspettative dell’altro. Prendendosi cura l’uno dell’altro, la forza complessiva messa in gioco aumenta in modo più che proporzionale.
L’osservazione di queste dinamiche estreme, consente di convalidare l’importanza dei rapporti di coppia in genere tra coniugi, partner, fratelli, amici, ecc. e ribadisce l’importanza del sostegno esterno da parte del professionista, dell’insegnante, dell’allenatore, che svolga un intervento “one to one”, creando un rapporto empatico e carismatico che stimoli il cliente a trarre da se stesso il meglio, per essere all’altezza delle richieste del trainer.
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