Panico da esame? Allenati simulando davanti ad un pubblico virtuale

panico da esame allenati simulando di fronte ad un pubblico virtualeC’è chi piange guardando un film d’amore, altri sono terrorizzati dai film dell’orrore, eppure tutti sanno che i personaggi sono interpretati da attori, quello che si sta vedendo è solo finzione.

Le emozioni che si scatenano quando il pensiero ci fa sentire “protagonisti” in una realtà virtuale, sono vere e profonde, esse ci permettono di conoscere degli stati d’animo che ci potrebbero poi essere utili quando dovessero accadere degli avvenimenti simili o che ci scaricano la tensione accumulata nella vita quotidiana.

Un buon utilizzo di questo strumento è quello di allenarsi davanti ad un pubblico virtuale che ci osserva.

Quando ci si deve esibire in pubblico, per un esame, per una gara, per una manifestazione, per un concerto ecc. ci si può sentire in soggezione. Si invitino quindi alcune persone a vederci in anteprima, in modo che il nostro cervello possa interagire con le emozioni che si scatenano quando c’è qualcuno che ci osserva e ci giudica; così in seguito, nella vera competizione, in noi saranno già innescati i meccanismi di accettazione e gestione degli stati d’animo più forti.

buio web copySe non si può avere un pubblico presente sul posto, ci si può comunque mettere d’accordo per una “esibizione on line” con webcam, l’importante è che vi sia interazione reciproca (ci si deve vedere e sentire in contemporanea).

Con un lavoro informatico più complesso, si possono anche utilizzare dei veri e propri programmi in cui si crea un pubblico di avatar, cioè dei personaggi virtuali, sconosciuti, che ci osservano dal monitor.

Questi programmi, nati per generare folle ed eserciti nei film d’animazione, ora sono utilizzati sia per i videogiochi, sia per chi studia il comportamento umano ed esamina dapprima in laboratorio quali potrebbero essere le dinamiche relazionali in un certo contesto sociale.

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