Indagine nel tempo: Oviconius

Il gruppo storico culturale Laberianum si sta occupando dell’interpretazione e dello studio delle epigrafi che confermano l’esistenza dell’antico villaggio celtico di Bodincomago.

Una epigrafe permette ai posteri di avere notizie certe su persone, luoghi e avvenimenti del passato, o comunque di avere la conferma che in passato già si parlava e si conoscevano determinati argomenti.

Come in un’indagine grafologica e basandosi sull’interpretazione delle abbreviazioni (stenografia), pian piano si possono desumere molte notizie da poche parole.

La seconda epigrafe che prendiamo in considerazione (dopo quella di Lollius Masculus) è una lapide trovata a Roma e che fu scritta per un giovane pretoriano di nome Oviconius, originario di Bodincomago, morto a 21 anni.

Iscrizione di Roma (CIL 06, 2613)

P(VBLIVS) OVICONIVS P F POL INGENVOS DOMO BODINCOMAGVS MIL COH VI PR 7 ANDASI MILITAVIT AN II VIXIT AN XXI CVRAM EGIT SEPVLTVRAE C VARIVS OPTATVS COMMANIPVLARIS EVOK IN FRONTE P II IN AGRO P II

Cosa si desume da questa epigrafe?

Publio Oviconio, figlio di Publio, della tribù Pollia, Ingenuo
Proveniente da Bodincomago (alla lettera penso che il testo latino intenda “dalla patria Bodincomago”)
Soldato della coorte sesta pretoria, centuria di Andasio)
Prestò servizio militare due anni, visse ventuno anni

Si occupò della sepoltura Gaio Vario Optato, soldato dello stesso manipolo, veterano richiamato (?)

Due piedi in larghezza
Due piedi in lunghezza

Precisazioni che possono essere utili per qualche interpretazione:

• ingenuus, a, um:
1) ingenuo, nativo, nato nel luogo stesso;
2) nato libero, da genitori liberi, ben nato, di buona famiglia, libero
3) degno di un uomo libero, liberale, nobile, onesto
[questa la sfera semantica del cognomen]

• simbolo epigrafico simile a un “7”: abbreviazione indicante la centuria; la centuria è l’unità di base della legione (dal IV AC l’unità di base è il manipolo, costituito da due centurie); al comando della centuria vi è il centurione; nella legione ordinata a coorti della fine della repubblica e dell’impero, il pilus prior, ovvero primipilus, primo centurione del primo manipolo, comanda l’intera coorte. Il succitato Andasio.

• Abbreviazione “evok”: vale forse “evocatus” – gli evocati erano i veterani richiamati (in servizio volontario); questo è forse lo status del commilitone che si occupa della sepoltura del nostro

• La parte finale dell’epigrafe indica le dimensioni: un quadrato di due piedi per due; un piede vale 0,296 m, perciò la superficie occupata doveva essere di circa 0,35 mq

(Interpretazione epigrafica della professoressa Arianna Brondolo – Laberianum)

Oviconio era dunque originario di Bodincomago, dal nome si desume che aveva origini celtiche, dal ruolo (pretoriano) era probabilmente di rango elevato (nobile).

Inizialmente i pretoriani erano scelti fra le popolazioni italiche del centro Italia, ma dall’imperatore Claudio all’imperatore Adriano (quindi circa dal 50 al 138 dc) furono assunti anche dalla Transpadana (comprendente il nostro territorio), successivamente gli “italici” furono sostituiti quasi integralmente con pretoriani di terre più lontane. Si può quindi presumere che Oviconius sia vissuto (brevemente) tra la fine del I e l’inizio del II secolo dc.

Il nome potrebbe essere sia Oviconius, sia Ouiconius; si noti che nel primo caso vi è attinenza con la radice Ovis (ovini in latino), nel secondo caso con la radice Oui (montone, e quindi ovino, in celto). Ritenendo Bodincomago l’antica Lauriano, si può notare che ancora oggi (così come da decine di secoli) questa è una terra di transumanza. Ogni anno grandi greggi di pecore transitano e stazionano sul nostro territorio, inoltre, fino a pochi decenni fa, era uso per i pastori di “affidare le capre” ai laurianesi in inverno per poi riprenderle a primavera (agli inizi del XX secolo vi erano ancora una ventina di famiglie dedite a questa antica pratica).

Anche questa lapide, come quella di Lollius Masculus, è una “miniera” di informazioni che confermano usi e costumi delle nostre antiche genti, confermano l’importanza della convivenza fra coloni romani e autoctoni celti nella stessa località, confermano l’importanza del “mercato sul Po” (così come si evince dall’origine etimologica del nome Bodincomago).

Ma la citazione di Plinio, le datazioni presunte delle lapidi di Oviconio e di Lollio, confermano anche che Industria e Bodincomago coesistettero e rimasero indipendenti dal I secolo a.c. al II secolo d.c. Prima di allora Bodincomago era un importante mercato fluviale (transumanza?) e forse un grande villaggio fortificato (oppidum), mentre Industria era una piccola città romana, appena costruita (e dedicata alla triade capitolina). Poi Industria gradualmente divenne sempre più importante (fu dedicata a Iside e Serapide), mentre Bodincomago fu romanizzata (come si desume dalle suddette lapidi). Ma successivamente non abbiamo più dati relativi a Bodincomago, mentre Industria continuò ad esistere fino alla fine dell’impero romano. Una teoria plausibile può essere quella che, dopo le epidemie del II secolo, la città romana abbia convogliato su di sé tutta l’attività produttiva e commerciale, sottraendola a Bodincomago che, non svolgendo più un ruolo primario, cessò di essere ancora un centro abitato di ragguardevole importanza, mentre invece nel suo circondario furono costruite importanti ville da cui, probabilmente prese il nome Lauriano e alcune sue regioni. Ipotesi:

  1. Lauriano, dalla gens Laberia.
  2. Corneliana, regione di Lauriano posta ad est, verso Industria, dalla gens Cornelia.
  3. Bodana, regione di Lauriano posta a nord est, dall’antico centro abitato di Bodincomago.

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