Quando si pensa di essere adeguati ma si incorre in un insuccesso, ci si sente frustrati, ci si vergogna e non si sente l’esigenza di capire effettivamente da cosa è stato determinato il comportamento errato.
In genere non ci si sofferma a riflettere sulle cause dell’errore, lo si vive come un fallimento e basta.
Il comportamento incompetente potrebbe essere stato causato da ansia, stress, scarsa autostima, senso di inadeguatezza, paura di fare brutta figura.
Il grafologo, sapendo che il giudizio può chiudere la comunicazione, isolando la persona in un vicolo cieco, è un “allenatore” che entra in sintonia con le abilità globali del carattere, facendo riflettere sul valore della sue conoscenze e degli atteggiamenti, senza pregiudizi, in modo che la persona possa inserirsi nella vita concreta, con un comportamento competente e adeguato.
La conoscenza diventa una competenza quando nella realtà quotidiana si è in grado di utilizzare un sapere acquisito, applicando la nozione ad un contesto differente da quello in cui la si è appresa. Ad esempio: a scuola imparo a far di conto, ma a che mi serve? Mi serve perché quando vado a comprare, sono in grado di capire in modo autonomo quanto devo pagare e quanto mi devono dare di resto.
Il grafologo aiuta a riflettere sulle abilità di memoria, sulla capacità di attenzione, sull’atteggiamento, dando fiducia e motivando la persona a credere in se stessa, perché mette in evidenza le qualità e chiarisce qual è la causa dell’errore, suggerendo delle strategie plausibili per tornare alla normalità.
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