Archeologia Lago di Garda: aratro più antico del mondo

Il Lago di Garda fu abitato fin dai tempi preistorici. I nostri antenati per un lungo periodo di tempo vissero anche sulle palafitte, creando dei villaggi posizionati su piattaforme sostenute da tronchi alti fino a sei metri. Veri e propri architetti ed ingegneri, crearono delle strutture solide e funzionali, utilizzate da tante generazioni e i cui resti sono ancora oggi reperibili (e visionabili al Museo Civico Archeologico “Giovanni Rambotti”  di Desenzano).

 

La vita quotidiana di questi popoli si basava su una scarsa specializzazione dei ruoli: tutti dovevano saper fare e costruire un po’ di tutto, non vi erano artigiani specializzati, a parte i fabbri che erano gli unici a possedere le conoscenze e gli strumenti per lavorare i metalli.

 

Nella torba è stato reperito un notevole quantitativo di reperti, tra cui “L’Aratro più antico del mondo” (aratro del Lavagnone), un pezzo di eccezionale valore storico, eccezionalmente conservatosi sia nella parte base (vomere) sia nel morso che veniva posto tra i denti dell’animale da tiro.

Oltre ai reperti preistorici, celtici e romani, vi sono i resti delle popolazioni medievali che ci permettono di osservare parecchi manufatti in ceramica, simili a quelli che si possono reperire nella nostra zona di Lauriano (vedi articolo: “Lauriano è uscita dalla leggenda), sulla collina in cui era situato il castello medievale.

Museo Civico Archeologico “Giovanni Rambotti”: reperti di oggetti medievali di uso quotidiano in ceramica.

 

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