I capricci dei bambini e… degli adulti

i capricci dei bambini e degli adultiBambini e ragazzi con importanti problematiche comportamentali (chiusura in se stessi, autismo, difficoltà relazionali), possono avere eventuali crisi comportamentali.

I fattori che le causano possono essere molti, ma gli eventi stimolanti in genere dipendono da incomprensione comunicativa: il bambino manifesta la sua richiesta, sottolinea il suo disagio, non con le parole ma con dei gesti e un comportamento che l’adulto potrebbe ignorare o prendere in scarsa considerazione.

A questo punto il bambino cerca di ottenere il suo scopo, attivando un “comportamento problema”. Ad esempio, stufo di stare in classe o di stare seduto a tavola, potrebbe fare dei dispetti con lo scopo di farsi punire essendo… sbattuto fuori, da un’altra parte, perché il suo scopo è proprio quello di far cessare la noia di stare in quel luogo.

Se la punizione permette al bambino di raggiungere lo scopo per cui ha fatto i dispetti (essere tolto dall’ambiente noioso), anche le volte successive ed anche in contesti diversi, egli continuerà a produrre dei comportamenti problema, per farsi considerare e per raggiungere i suoi veri obiettivi.

Principali motivi che potrebbero causare stress se non sono compresi dagli altri:

  • desiderio di attenzione
  • desiderio di cibo
  • desiderio di oggetti, persone, luoghi
  • fuga da un compito
  • evitare situazioni noiose o spiacevoli

Riuscire a comprendere la “comunicazione non verbale”, capire quale sia lo stimolo che induce il comportamento problema e quale sia l’obiettivo che il bambino vuole ottenere, permettono all’adulto di adottare delle strategie preventive che dissuadano l’atteggiamento sconveniente e aiutino invece il piccolo ad esprimersi in modo adeguato e sereno.

Lo stesso atteggiamento può essere prodotto in forma diversa anche dagli adulti che si mettono in condizione di subire danni da altri, per essere giustificati ad abbandonare un ambiente quando sentono troppo stressante ed opprimente una situazione.

Anziché impegnarsi per cambiare mansione, accettare responsabilmente incarichi e mediare per collaborare con altri che la pensano in modo differente, gli adulti problematici possono agire in modo da essere “puniti” da superiori o colleghi che adottano apparentemente dei comportamenti vessatori e tirannici, ma che, se vi fosse stata una comunicazione più chiara, matura e responsabile, avrebbero potuto adottare atteggiamenti differenti.

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