Prova a scrivere con l’attenzione di un bambino autistico

come scrive un bambino autisticoL’autistico ha una attenzione “singola”, l’attenzione è centrata su un solo oggetto; mentre tu sei in grado di discernere gli stimoli, evitando i disturbi e centrandoti su quelli utili in quel momento (ad esempio per attraversare una strada in condizioni di sicurezza), l’autistico ha un pensiero predominante, tutti gli altri, compresi quelli utili per sopravvivere, sono disturbati, lontani, confusi.

Il bambino autistico, quando scrive, avverte una sensazione di sovrapposizione sensoriale incredibile, perché deve organizzare il suo movimento cinestesico: gli si chiede di stare attento a più canali sensoriali in contemporanea.

Per poter immaginare la difficoltà che incontra, si può praticare il seguente esercizio:

  • Prendi un foglio di carta e una penna
  • Siediti comodo, piedi a terra, schiena dritta, penna in mano, foglio ben piazzato in modo stabile sul tavolo.
  • Scrivi il tuo nome
  • Senti la reazione del tuo corpo per le difficoltà incontrate durante la scrittura (probabilmente sentirai poco o nulla)
  • Ora scrivi di nuovo il tuo nome, ma contemporaneamente muovi veloce l’altra mano facendo degli ampi cerchi, come se lucidassi uno specchio.
  • Senti la reazione del tuo corpo e confronta la scrittura, c’è più ansia e c’è un po’ di tremolio nella scritta.
  • A questo punto scrivi di nuovo il tuo nome, ma, in contemporanea, oltre a muovere a cerchio l’altra mano, muovi a cerchio anche entrambe le gambe.
  • Senti com’è aumentata l’ansia e l’attenzione a scrivere, rimanendo attento alla grafia, è diventata difficoltosa.
  • Infine scrivi per la quarta volta il tuo nome, ripetendo tutti i movimenti precedenti (cioè muovendo a cerchio il braccio opposto ed entrambe le gambe) e, in più, sempre in contemporanea, parla a voce alta.
  • Ansia, fiatone, stress, destrutturazione del messaggio scrittorio sono gli effetti di questa condizione anomala.

Hai fatto solo dei movimenti semplici e banali: muovere un braccio, muovere le gambe, parlare, scrivere il tuo nome, ma per stare attento ad uno solo di questi gesti, hai perso la concentrazione sugli altri e soprattutto sul meccanismo più complesso: la scrittura.

Ora puoi di nuovo scrivere tranquillo, senza agitarti, ma c’è chi, fin da bambino, prova costantemente lo stress che hai provato tu per fare questo semplice esercizio.

Il risultato, se non lo capisci, è che vivrà una vita di solitudine e rabbia, perché tu sarai “centrato” sulla tua “normalità”.

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