Rispecchiamento: il cervello “sensitivo”

rispecchiamentoIn grafologia sensoriale e nell’approccio empatico alla comprensione del carattere di una persona, si utilizzano delle facoltà del cervello che sono precisamente spiegate da Louann Brizendine nel seguente brano:

“Come dimostrerebbero le immagini per risonanza magnetica, mentre Sarah chiedeva a Nick se frequentasse un’altra donna, il suo apparato visivo stava esaminando con la massima attenzione il volto del marito in cerca di tracce emozionali: il suo viso si stava irrigidendo o rilassando? Stringeva le labbra oppure no? Qualunque fosse l’espressione del suo volto gli occhi e i muscoli facciali di lei automaticamente la imitavano, il ritmo e la profondità del suo respiro cominciavano a ricalcare quelli di lui, la sua postura, la tensione muscolare si conformavano a quelle del marito, il suo corpo e il suo cervello ne ricevevano i segnali emotivi.

Queste informazioni vengono trasmesse ai circuiti cerebrali che iniziano a sondare la memoria emotiva in cerca di una corrispondenza; tale processo si chiama “rispecchiamento”, e non a tutti riesce ugualmente bene.

Gli scienziati ipotizzano che nel cervello umano femminile possano esserci più neuroni specchio che in quello maschile.

Il Cervello di Sarah cominciava a stimolare i propri circuiti, come se le sensazioni e le emozioni del corpo di Nick fossero le sue; in questo modo le eera possibile individuare e prevedere ciò che il marito provava, spesso prima che egli stesso ne fosse consapevole.

Respirava secondo il medesimo ritmo, assumeva una postura identica: stava diventando un rilevatore umano di emozioni. Avvertiva la sua tensione nelle proprie viscere, il suo stringere le mascelle nell’irrigidimento del proprio collo. Il cervello di Sarah registrava ogni movimento di quella lotta emotiva: ansia, paura e panico trattenuto. Mentre il marito parlava, il cervello di lei si sforzava di vedere se quanto stesse dicendo fosse coerente con il suo tono di voce. Se tono e significato non corrispondono, il cervello femminile inizia un’attività frenetica: la corteccia – l’area deputata al pensiero analitico – cerca di dare un senso a questa incongruenza”.

Tratto da: Louann Brizendine – Il cervello delle donne – Edizione Rizzoli.

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